L’Orizzonte, sostegno specializzato a minori (documentario)
La Cooperativa Sociale Casa della Gioventù è una realtà del privato sociale che opera dal 1985, in titolarità o in convenzione con enti pubblici, progettando e gestendo servizi educativi, assistenziali, sociosanitari e di sostegno specialistico a bambini, ragazzi, giovani, persone in stato di disabilità e/o di disagio e loro famiglie.
Creatività, disponibilità all’ascolto dei bisogni, flessibilità nel dar corpo alle risposte più adeguate, presenza stabile sul territorio, competenza e passione, sono gli elementi che ne fanno una realtà significativa del privato sociale.
Un settore decisamente ben organizzato della Cooperativa Casa della Gioventù di Senigallia è quello relativo ai servizi rivolti ai Minori che offre interventi di supporto ai percorsi di crescita dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie, attività di sostegno specializzato a minori in condizione di fragilità e azioni di promozione del benessere.
Tutti hanno il medesimo obiettivo realizzare attività e interventi strutturati ed efficaci, in risposta ai bisogni espressi dal territorio, operando in logica di rete con enti pubblici, del privato sociale e dell’associazionismo e valorizzando le risorse di tutti.
Sulla base di questo presupposto, nel 2005 è nata la “Comunità Educativa per Minori L’Orizzonte” di Ostra, che fin dalle sue origini ospita prevalentemente minori stranieri non accompagnati. Ragazzi che privi della propria famiglia d’origine, sono costretti a lasciare il loro Paese a causa di guerra, povertà e instabilità politica, alla ricerca di un futuro migliore.
Sinora la comunità ha accolto circa 130 minori, provenienti da diverse nazionalità: Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, Libia, Costa d’Avorio, Gambia, Mali, Burkina Faso, Benin, Albania, Egitto e Ghana.
Gestita dalla Cooperativa Casa della Gioventù, la Comunità L’Orizzonte sostiene il processo di crescita e di integrazione sul territorio dei minori accolti, attraverso un’organizzazione della quotidianità che permette di offrire un contesto supportivo e stimolante, capace di accompagnare i ragazzi verso la maggiore età in una condizione di superiore autonomi.
Compito delle Comunità è quello di farsi carico dei minori accolti focalizzandosi sull’immediato bisogno di cura e di accoglienza ma anche sulla loro incalzante necessità di diventare velocemente “grandi”, in una terra ed in una cultura che non è la propria.
Una gara contro il tempo considerando che la maggior parte dei ragazzi arriva in Italia in tarda adolescenza e che al raggiungimento dei 18 anni terminano tutte le tutele legate alla minore età.
Le sfide vinte in tutti questi anni dalla Comunità educativa per minori l’Orizzonte di Ostra, fondano i presupposti da un aforisma del pediatra e psicoanalista britannico Donald Woods Winnicott che affermava “Là dove vi è la sfida di un ragazzo o di una ragazza che cresce, vi sia un adulto a raccogliere la sfida.
La Comunità Educativa “L’Orizzonte“ è situata in un appartamento di civile abitazione, posto al centro della cittadina di Ostra (An), in un borgo medievale appartenente al territorio marchigiano.
Ostra è ben collegata con i mezzi pubblici a città come Senigallia, Jesi, ed Ancona, località che garantiscono la possibilità di studio e di lavoro oltre che occasioni culturali e di socializzazione.
L’equipe è composta da diverse figure professionali: il responsabile di area minori, il coordinatore, lo psicologo e 7 educatori professionali che lavorano in sinergia con i servizi sociali del territorio.
La turnazione garantisce una presenza continuativa nell’arco delle 24 ore di almeno un educatore e, in funzione del numero e delle situazioni personali dei minori accolti, la compresenza di due educatori nelle ore più significative della giornata.
Il personale affianca i ragazzi in tutte le principali fasi della giornata, dalla spesa alla cucina, dalle pulizie alla varie attività in cui sono inseriti.
E’ presente inoltre la collaborazione con altre figure professionali, come mediatori culturali o legali, e l’ausilio di tirocinanti, volontari e servizi civili. Il lavoro dell’équipe è monitorato da incontri periodici con un supervisore, psicologo psicoterapeuta, esperto nella gestione di strutture educative per minori, e viene garantita una formazione permanente allo staff educativo.
L’intervento, di carattere educativo ed assistenziale della comunità L’Orizzonte persegue principalmente due finalità:
- offrire al minore un contesto protetto, di cura e tutela;
- accompagnare il minore in un percorso di maturazione, di autonomia personale e d’integrazione sul territorio
All’arrivo il minore viene preso in carico dai Servizi Sociali e affidato alla Comunità.
In una prima fase di accoglienza ci si “prende il tempo” per avviare le prime procedure burocratiche, conoscere il ragazzo, la storia pregressa le motivazioni che lo hanno spinto ad affrontare un lungo viaggio, le risorse e le difficoltà personali, tutto ciò grazie anche all’aiuto dei mediatori culturali.
Dopo circa due mesi dall’accoglienza, in condivisione con i servizi sociali e il tutore nominato dal Tribunale, si formula un progetto educativo personalizzato in cui compaiono gli obbiettivi, il tempo di realizzazione, le modalità di verifica e gli attori coinvolti nel progetto stesso.
In concreto, dal primo momento dell’arrivo dei ragazzi, scatta un’organizzazione che prevede:
Accoglienza, osservazione e progettazione
Viene offerta ospitalità e risposta ai bisogni primari del minore.
Richiesta del Permesso di soggiorno o Domanda di Asilo
Per la regolarizzazione della posizione e per il diritto di richiesta di protezione internazionale.
Gestione dei rapporti con i servizi sociali e nomina del tutore
Condivisione e monitoraggio del percorso educativo attraverso incontri periodici
Gestione dei rapporti con i servizi sanitari
Viene controllato lo stato di salute psico-fisica del ragazzo e garantita l’iscrizione al Servizio Santuario Nazionale.
Mantenimento dei rapporti con le famiglie d’origine
Anche attraverso incontri telefonici con le famiglie residenti nel paese d’origine.
Mediazione culturale
Per favorire la comunicazione tra culture diverse
Corsi d’italiano
Accompagnando i minori nell’acquisizione della lingua italiana, attraverso corsi specifici.
Collegamento con scuola ed agenzie formative
Per offrire percorsi di formazione al di fuori dell’obbligo scolastico.
Collegamento con aziende ed esercizi commerciali
Attraverso esperienze pratiche di avviamento al lavoro: borse lavoro, tirocini formativi, stages, percorsi di sperimentazione lavorativa.
Collegamento con le Agenzie di volontariato
Per promuovere nei minori forme di cittadinanza attiva e sostenerli una maggiore apertura sul territorio.
Intervento di socializzazione e collegamento con le relatà locali
Garantire un contatto con i coetanei, promuovendo attività ludiche e ricreative.
Supporto psicologico
Grazie al Servizio di psicoterapia a “costi sostenibili”, denominato Centro Di Psicologia Solidale.
Monitoraggio post 18 anni
In caso di necessità per i successivi 6 mesi dall’uscita del minore dalla struttura al fine di sostenerlo nel proprio progetto di autonomia.
Un aspetto fondamentale per una reale prospettiva di futuro dei minori accolti è quello legato alla formazione e all’inserimento lavorativo.
Come anche la costruzione di una fitta rete sociale intorno al minore, fondamentale per permettergli di sentirsi accolto in una terra ed in una cultura che non è la propria e per costruire una reale partecipazione alla collettività, che possa andare oltre il periodo di permanenza in comunità.
Uno dei momenti più delicati del percorso in comunità è quello a ridosso del compimento della maggiore età, denominata “fase di sgancio”.
Tale momento viene preventivamente strutturato e pianificato, in base anche alle specifiche progettualità e le reali possibilità presenti sul territorio: ritorno al nucleo familiare d’origine, individuazione di una famiglia d’appoggio o affidataria, progetto di autonomia abitativa sul territorio, inserimento temporaneo in strutture di accoglienza per maggiorenni.
Un momento estremamente delicato, anche perché, concretamente, in assenza di una possibilità abitativa e lavorativa, al raggiungimento della maggiore età il rischio per i ragazzi è quello di restare sul territorio italiano nella condizione di adulti in clandestinità con forte probabilità di essere assorbiti dai circuiti dell’illegalità.
Ogni percorso deve fare i conti due dati di realtà fondamentali e stringenti:
- il tempi ridotti per la costruzione di un reale progetto di autonomia, considerando che la maggior parte dei ragazzi arriva in Italia in tarda adolescenza
- il decadimento di tutte le tutele legate alla minore età, raggiunti i 18 anni.
Da queste consapevolezze nasce il progetto “Minori Stranieri Non Accompagnati: Orizzonti possibili”, co-finanziato dalla Fondazione Cariverona.
Un’idea sviluppatasi dal desiderio di aiutare i minori a costruire un solido e duraturo progetto d’integrazione sul territorio, grazie anche all’individuazione di soluzioni e strumenti innovativi.
Un progetto realizzato con la finalità di migliorare concretamente la qualità della vita dei minori stranieri non accompagnati e costruire per loro e con loro una reale prospettiva d’integrazione, perseguibile anche successivamente al raggiungimento della maggiore età.
Orizzonti Possibili, una progettualità ideata a partire da un’attenta analisi delle Luci e delle Ombre emerse dall’esperienza pluriennale di lavoro con i minori accolti all’interno della Comunità e dal confronto con altre realtà nazionali.
Da un lato l’apertura sempre maggiore al territorio, alcune felici esperienze di accoglienza in famiglia, il proseguo di progettualità avviate in comunità in strutture di seconda accoglienza presenti sul territorio, dall’altro la fatica di sentirsi parte di una rete e di inserirsi nel tessuto cittadino, progettualità a volte frammentarie o troppo legate “al caso” o a “al buon cuore”.
L’esperienza acquisita nel corso degli anni dagli operatori della Comunità l’Orizzonte ha contribuito a rendere fortissima la consapevolezza che solo attraverso la costruzione di una “rete sociale” sempre più ampia e solida, che comprende le istanze pubbliche, del privato sociale e del mondo del volontariato, si possono costruire reali progetti d’integrazione e garantire non solo un presente ma anche un futuro migliore per i ragazzi accolti in comunità.
Il progetto, in collaborazione l’associazione di volontariato Un Tetto, ambito territoriale sociale n.8, comune di Ancona e centro interculturale “Le Rondini”, si struttura su tre anime:
- Interventi rivolti a promuovere e sostenere percorsi di affido familiare (residenziale, part –time o diurno) e accoglienza solidale
- Un appartamento “di sgancio” che permette ai ragazzi di usufruire di un successivo temporaneo accompagnamento “post 18 anni”
- Sviluppare di forme di cittadinanza attiva che coinvolgono al contempo i minori accolti e la comunità accogliente, così da facilitare l’incontro, il dialogo e la conoscenza reciproca.
Partendo dal presupposto fondamentale che ogni minore ha diritto ad una famiglia, azione centrale del progetto è quella relativo all’avvio di percorsi di affido familiare, riconoscendo l’inestimabile valore della famiglia in termini di stabilità e qualità delle relazioni, di crescita verso l’autonomia, d’inserimento sociale sul territorio e di prospettiva futura.
Altro aspetto fondamentale del progetto è quello relativo al potenziamento della rete sociale attraverso azioni concrete che possono da un lato aiutare i minori stranieri non accompagnati a diventare parte attiva ed integrante della cittadinanza, e dall’altro favorire una cultura dell’accoglienza, agevolando il processo d’integrazione e di convivenza civile.
I risultati attesi dal progetto “Orizzonti Possibili” si inquadrano nel:
- Riconoscimento ufficiale da parte dell’ambito sociale e delle amministrazioni comunali degli interventi proposti, così da dare nel tempo continuità al progetto;
- Ampliamento delle famiglie affidatarie desiderose di accogliere minori stranieri non accompagnati e riduzione degli inserimenti in strutture di accoglienza.
- Attuazione di percorsi sempre più personalizzati, che prevedono l’attivazione non solo del pubblico, ma anche del privato sociale .
- Realizzazione di azioni di prevenzione sociale
- Avvio di “circuiti virtuosi” che implementano forme di cittadinanza attiva.
- Diffusione di una diversa cultura del sociale attraverso iniziative pubbliche ed “incontri personali” con la cittadinanza
- Valorizzazione del volontariato
Orizzonti Possibili è strutturato per favorire la creazione di circuiti virtuosi, che vedono coinvolti pubblico e privato a favore dell’inclusione sociale.
Promuovere sempre più una cultura dell’accoglienza, un accoglienza che parte “dal basso”, dall’incontro, dal dialogo e dalla conoscenza reciproca, forti della convinzione di una reale possibilità di un reciproco arricchimento.
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Intestato a Coop. Soc. Casa della Gioventù Onlus
Causale: erogazione liberale per Comunità L’Orizzonte Ostra
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